Era nell’aria ma martedì mattina
è arrivata l’ufficialità: Checco Moriero non è più l’allenatore del Lecce. Ma
quello che più stupisce (forse, perché nel calcio si cambia spesso di umore) è
il nome del suo successore. Si tratta
infatti di Franco Lerda, richiamato dopo l’esonero (forse a posteriori un po’
frettoloso) dello scorso gennaio.
Mister Moriero indubbiamente è
uno dei principali artefici del disastro di queste prime giornate, ma non di
certo l’unico. Al trainer salentino va rimproverata certamente una mancanza di
equilibrio nella squadra (sono troppi 10 gol subiti in 4 giornate per una
squadra che vorrebbe salire di categoria) e l’insistenza nello schierare alcuni
giocatori palesemente inadeguati o in ruoli che non ne esaltassero a pieno le
caratteristiche. A sua parziale discolpa
(ma non tanto, poiché la preparazione è curata sì in primis dallo staff
sanitario, il quale però deve avere totale sintonia con l’allenatore) un numero
ragguardevole di infortuni, alcuni dei quali di giocatori importanti per la
categoria come Papini e Rullo ad esempio.
La società ha poi sicuramente sbagliato
qualche valutazione in sede di mercato, sopravvalutando alcuni acquisti e
tentando di rimediare comprandone altri tra gli svincolati, non tenendo conto
di una disomogeneità che si andrà irrimediabilmente a creare nella condizione
atletico-psicologica della squadra. Andando avanti così si rischierebbe di
avere un Lecce pronto per gennaio, peggio ancora febbraio, quando le gerarchie
del campionato si saranno già delineate.
Augurando a Moriero comunque ogni
bene, e ringraziandolo per la sua dedizione alla causa, ora al cavallo di
ritorno Lerda spetta un compito veramente arduo, a partire dalla trasferta di
Perugia. Il girone B è molto diverso dal girone A, e il tecnico di Fossano deve
ricostruire la squadra fisicamente e mentalmente. È dura, ma questo
campionato è solo alla quarta giornata: la sua storia deve essere ancora
scritta in toto.
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