Il Lecce
targato "Lerda-bis" va i cerca dei primi punti in campionato,
ripartendo dal Curi di Perugia, ospite della squadra di Camplone. Su un manto
erboso bagnato dalla pioggia, Lerda modifica l'assetto tattico della squadra,
lanciando un 3-5-2, che vede dal primo minuto Sales, il neo-acquisto Lopez e
Beretta. Fuori i due fari della squadra, Bogliacino e Miccoli, con la fascia di
capitano che va sul braccio di Martinez.
Inizio da
dimenticare per i giallorossi, come spesso è accaduto ultimamente: secondo
minuto di gioco, e vantaggio umbro, con Nicco. Il Lecce cerca di sfruttare un
folto centrocampo, ma i palloni che arrivano dalle parti di Beretta e
Bellazzini sono sempre imprecisi. Più organizzato invece il Perugia, che fa
girare palla e riesce a sfruttare i tanti errori dei giallorossi. E così
l'incontro offre scarse emozioni, se non quando il Perugia si porta in avanti:
al 35' Melara stende Fabinho e provoca il cacio di rigore trasformato da
Eusepi, per il 2 a 0 perugino. Nell'occasione, rosso diretto per Melara.
Squadre negli spogliatoi alla fine di un primo tempo con un Lecce troppo
brutto, impalpabile, ma sicuramente troppo bravo nel concretizzare gli errori e
dare via libera agli avversari, abili a rendersi pericolosi.
Sembra più
intraprendente il Lecce ad inizio ripresa, andando anche vicino al gol con
Bellazzini, la cui punizione dal limite finisce a lato di un soffio. Arrivano
due gialli in pochi secondi: il primo destinato a Lopez, per fallo di mano e il
secondo a Diniz, per proteste. Lerda manda in campo Zigoni per Beretta, troppo
isolato quest'oggi. E' sempre il Perugia, tuttavia, a rendersi pericoloso dalle
parti di Perucchini. Al 22' Salvi lascia il posto al brasiliano Sacilotto,
ultimo acquisto in casa giallorossa. Partita nervosa, complici anche le pessime
condizioni del campo a causa della pioggia, e fioccano i cartellini gialli.
Doumbia sostituisce Ferreira Pinto. Non cambia nulla però, e per il Lecce
arriva la quinta sconfitta consecutiva.
Troppo
evanescente la squadra giallorossa, poche e confuse idee, scarsa precisione
nella costruzione del gioco e difesa disastrosa: ci sarà un gran da fare per
Lerda nei prossimi giorni, nel frattempo, noi tifosi assistiamo all'ennesima
figuraccia di questo triste avvio di stagione.
Le pagelle
Perucchini 5.5 Sostanzialmente prende due gol
senza doversi sporcare le mani più di tanto: forse sul primo avrebbe potuto
fare qualcosa di più. Nella ripresa buona parata sul tiro di Vitofrancesco.
Sales 5 Da un suo lancio sbagliato nasce il
vantaggio perugino. Regala molti palloni agli avversari, e Fabinho gli fa vedere i sorci verdi.
Martinez 5
Quanti, quanti rischi per lui oggi, sinonimo di mancanza di tranquillità. E
palle perse a volontà.
Diniz 5.5
Mezzo voto in più perché questo ragazzo, al rientro oggi, forse ci mette quella
grinta e la dedizione che agli altri sembra mancare. Non commette errori
grossolani, ma soffre un pò le ali veloci del Perugia.
Melara 4.5
Con la sua espulsione mette la parola fine alla partita: il maltempo della
ripresa fa il resto. Nei minuti in cui è in campo tanti cross sbagliati.
F.Pinto 5
Nel ruolo di interno destro, è costretto a sacrificarsi spesso in difesa.
Spreca un buon contropiede allungandosi il pallone nel primo tempo. In fase di
proposizione molto ma molto compassato. (Doumbia s.v.)
Amodio 5
Predilige le giocate semplici, perché quelle difficili le sbaglia sempre.
Nervoso, soprattutto nel secondo tempo, quando si rende protagonista di un
brutto fallo.
Salvi 5.5
Forse la peggior prestazione da quando è arrivato a Lecce. Non trova la
posizione giusta nel gioco, ibrido tra esterno e centrale di centrocampo.
(Sacilotto 5 Qualche buona idea, ma nulla di più. Va analizzato nelle partite
successive)
Lopez 5.5
All’esordio, meglio nel primo tempo, con alcuni cross che meriterebbero maggior
fortuna. Nella ripresa è condizionato dalla mediocrità generale.
Bellazzini 6
Si vede che il ruolo di trequartista/seconda punta è quello che gli permette di
esaltare al meglio le sue caratteristiche. Ma predica spesso nel deserto. Nella
ripresa è costretto a defilarsi a destra, restando un po’ avulso. Una sua
punizione grida ancora vendetta.
Beretta 4.5
Si incaponisce in azioni personali lontano dall’area. Nell’unica occasione
utile del primo tempo, gli fischiano un fuorigioco dubbio (Zigoni 5 Mezzo voto
in più solo perché alla fine deve cantare e portare la croce in attacco nella
ripresa, però avrà toccato 3 o 4 palloni massimo)
Lerda 5.5 Il
suo 3-5-2 nella teoria doveva essere l’ideale ad assicurare la compattezza e le
distanze tra i reparti. La pratica però è tutta un’altra cosa: nel primo tempo
basta un lancio lungo per mettere un uomo davanti al portiere, causando
l’espulsione. Unica attenuante il gol preso a freddo: c'è una montagna da scalare per lui.
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