Il Lecce mantiene inalterato il suo rendimento impressionante in casa, conquistando con l’Aprilia il suo ottavo successo su otto gare ufficiali disputate in stagione. Il 5-1 inferto ai laziali, però, non rende loro giustizia: i nostri avversari infatti si sono resi protagonisti di un’ottima figura soprattutto nel primo tempo.
Lerda torna al 4-2-3-1: in porta c’è Petrachi (all’esordio in stagione), in difesa Vanin (squalificato per Pavia), Semenzato, Vinicius e Legittimo, Memushaj e Zappacosta a centrocampo, Bustamante, Malcore e Chiricò dietro Foti. Dei primi minuti il Lecce capisce ben poco, visto che la formazione di Vivarini pressa alto in ogni zona del campo, creando 2 occasioni importanti per passare in vantaggio, una con un cross dalla sinistra chiuso con un piatto che sibila di poco alla destra di Petrachi, l’altra a causa di un’uscita frettolosa proprio di quest’ultimo e relativo salvataggio sulla linea di porta. Ma la classica legge del calcio “gol mancato, gol subìto” si conferma duramente, e su un cross di Chiricò il bomber Foti raccoglie di testa depositando in rete, per il suo ottavo gol stagionale. Il Lecce sembra rinvigorito dal gol e comincia ad attuare il suo solito gioco, recuperando tanti buoni palloni con un pimpante Memushaj, ma perdendosi spesso all’attimo della conclusione, molte volte a causa dell’egoismo del solito Chiricò, il quale però sul finale del primo tempo si riscatta con la sua terza marcatura stagionale, abile a ribadire in fondo al sacco dopo un’uscita non proprio eccelsa del portiere avversario. E non è finita, nel recupero frittata della difesa dell’Aprilia che si fa rubare il pallone da Memushaj, che al suo rientro dopo un piccolo guaio muscolare centra l’angolino basso alla destra del portiere.
3-0 senza sforzarsi tanto, forse un punteggio troppo severo per la capolista della Seconda Divisione. Non la sembra pensare così però il cileno Bustamante, che nei primi minuti della ripresa si inventa un bellissimo gol a giro dalla destra su assist di Chiricò. È standing ovation per questo talentino che in molti già paragonano a un “Messi dei poveri”. A questo punto Lerda decide di far riposare Foti, facendo entrare Rosafio, che si posiziona a destra, con Malcore boa centrale e Bustamante sulla trequarti. C’è però la reazione di orgoglio dell’Aprilia, che sfrutta uno svarione dei centrali leccesi per siglare il 4-1. E dopo un’espulsione francamente misteriosa di Semenzato, bilanciata poco dopo da un cartellino rosso per un giocatore laziale, c’è spazio anche per Di Mariano e Palumbo (al posto di Bustamante e Memushaj). La partita ormai si stabilizza, e c’è la gloria meritata anche per Malcore, che deve solo appoggiare un cross dalla destra per il 5-1.
Il Lecce ora si mette comodo e aspetta la partita tra Aprilia e Perugia, sperando in un pareggio che possa farlo andare a Perugia (si gioca il 5 dicembre) con 2 risultati su 3 a disposizione.
3-0 senza sforzarsi tanto, forse un punteggio troppo severo per la capolista della Seconda Divisione. Non la sembra pensare così però il cileno Bustamante, che nei primi minuti della ripresa si inventa un bellissimo gol a giro dalla destra su assist di Chiricò. È standing ovation per questo talentino che in molti già paragonano a un “Messi dei poveri”. A questo punto Lerda decide di far riposare Foti, facendo entrare Rosafio, che si posiziona a destra, con Malcore boa centrale e Bustamante sulla trequarti. C’è però la reazione di orgoglio dell’Aprilia, che sfrutta uno svarione dei centrali leccesi per siglare il 4-1. E dopo un’espulsione francamente misteriosa di Semenzato, bilanciata poco dopo da un cartellino rosso per un giocatore laziale, c’è spazio anche per Di Mariano e Palumbo (al posto di Bustamante e Memushaj). La partita ormai si stabilizza, e c’è la gloria meritata anche per Malcore, che deve solo appoggiare un cross dalla destra per il 5-1.
Il Lecce ora si mette comodo e aspetta la partita tra Aprilia e Perugia, sperando in un pareggio che possa farlo andare a Perugia (si gioca il 5 dicembre) con 2 risultati su 3 a disposizione.
Giampiero Centonze
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