Tutti i giallorossi abbracciano "Ciccio" Esposito dopo il suo gol al Cuneo |
Tre partite e tre vittorie. Nove punti e primato in classifica, con le avversarie già costrette a inseguire. Non poteva cominciare meglio il campionato del Lecce, e i risultati finora ottenuti fanno ben sperare. I giallorossi possono davvero confermarsi come la corazzata del girone A della Lega Pro, una di quelle squadre schiacciasassi che in questa categoria non si vedevano dai tempi, non lontani, di Genoa e Napoli. E a questo punto si può fare una prima analisi dell'inizio di stagione del team di Lerda.
Analizzando l’organico giallorosso, il Lecce ha confermato finora di avere una rosa di calciatori nettamente al di sopra delle avversarie, anzi, permettetemi di dirlo: con questi uomini a disposizione, si farebbe un'ottima figura anche in serie B. La presenza dei vari Benassi, Esposito, Giacomazzi e Jeda si fa sentire, eccome. Sono giocatori di un'altra categoria, la cui presenza in campo e nello spogliatoio è sempre preziosissima. E non si tralasci la loro dimostrazione di attaccamento alla maglia, fondamentale in questo "anno zero" della squadra giallorossa.
Su queste colonne portanti l'ad Antonio Tesoro ha costruito un gruppo forte, ben assortito dal punto di vista dei ruoli, ma soprattutto, affamato di calcio. Basti pensare ai colpi a parametro zero, veri e propri affari che a Lecce non venivano portati a termine dai tempi di Pantaleo Corvino: è inutile nasconderlo, le gestioni Angelozzi e Osti hanno "tirato a campare" grazie ai prestiti gratuiti, danneggiando non poco la squadra e la possibilità di programmazione (termine troppo spesso abusato negli ultimi anni a Lecce). Non è da poco andare a pescare gente come Bogliacino, Pià, Tomi, Vanin senza pagare un euro oltre al loro stipendio mensile, e poter usufruire di tanta esperienza nella categoria. Bogliacino è un caso a parte: ha esperienza su palcoscenici importanti, Napoli in particolare, e in campo sembra poter fare ciò che vuole, prova ne sono i due gol messi a segno finora.
Ma Antonio Tesoro sembra averci visto bene anche con Diniz: i paragoni con Diamoutene ormai si sprecano, ma il brasiliano di scuola Milan dimostra di avere un maggiore senso della posizione, ottima elevazione e piedi disciplinati, e questo lo differenzia dal maliano; Memushaj, strepitoso finora, degno di essere soprannominato il "Pirlo" della Lega Pro; e Foti, il cui ottimo esordio in maglia giallorossa fa ben sperare per il prosieguo del campionato e per la rinascita di quello che solo poche stagioni fa veniva ritenuto un ragazzo di belle speranze.
Poi, vedere in campo tanti ragazzi, salentini e non, venuti fuori dal nostro vivaio riempie d'orgoglio e di fiducia per il futuro. Falco, Chiricò, Legittimo, Malcore, Di Mariano, senza dimenticare i "veterani" Petrachi e Gabrieli, rappresentano la marcia in più della squadra, con i loro stimoli e con la loro gran voglia di imporsi.
E finora mister Lerda ha dimostrato di saper guidare questa fuoriserie giallorossa, mettendoci sempre la giusta mentalità e riuscendo a leggere bene le partite e ad apportare le necessarie modifiche al gioco. La sua presenza si fa sentire: è un sanguigno, non proprio un Serse Cosmi, ma siamo sulla buona strada! A tal proposito, i consigli "urlati" alla squadra dalla tribuna in occasione della sua espulsione contro la Cremonese sono segno di un professionista serio che ci mette l'anima in quello che fa.
La stagione è appena cominciata, ma le basi sono ottime. Di sicuro il Lecce deve lavorare ancora per entrare completamente nella mentalità della Lega Pro, dove è facile trovarsi di fronte a squadre che corrono come dannate o che si difendono con vere e proprie barricate. Qualcosa va ancora corretto, in particolare a livello di concentrazione lungo tutto il corso della partita e di maggiore concretezza in zona gol, ma una squadra come il Lecce, in attesa anche degli ultimi arrivati, non può che migliorare.
Marco Longo
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