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Un momento della partita Lecce - Chieti - photo by: uslecce.it |
Esordio dolce per il Lecce in Coppa Italia, con un 3-1 nello stadio di casa contro il Chieti, formazione di Seconda Divisione. Certo, l'avversario non era la Juventus o il Milan, ma comunque è stato un buon test che, soprattutto nel secondo tempo, ha lasciato intravedere qualche buona giocata e alcuni automatismi che mister Lerda sicuramente avrà apprezzato.
Lerda decide di schierare la stessa formazione scesa in campo nel test infrasettimanale contro il Matera. Il “Via del Mare” non riserva certo un bel colpo d'occhio: solo tribuna Est e curva Nord superiore sono abbastanza affollate, mentre nella Centrale e in curva Sud gli spettatori quasi quasi si possono contare.
Il terreno di gioco non è degno sicuramente di una partita di calcio (e non è la prima estate che succede questo), ma il Lecce comunque prova da subito a mettere in pratica i dettami del mister: gioco palla a terra, veloce, ricerca continua delle fasce laterali, soprattutto di Chiricò a destra. Tutto sinistro, ogni volta che tocca il pallone questo giovane salentino fantasioso il pubblico sembra infiammarsi, e fioccano gli applausi anche in caso di un errore (molto raro). La Curva Nord ogni tanto intona dei cori poco amichevoli verso la vecchia proprietà (in particolare verso Pierandrea Semeraro) ma poi riprende a incitare la squadra.
Il primo tempo sembra una partita tra amici, con una squadra decisamente più forte (il Lecce) che però non osa più di tanto, mentre gli abruzzesi svolgono il loro onesto compitino quasi consci dei propri limiti intrinseci. Dopo zero tiri in porta e sterile possesso palla, il vantaggio arriva su uno spunto di Chiricò, che da dentro l'area crossa in mezzo mettendo in condizione Corvia di tirare a rete. Il tiro è intercettato con un braccio alto da un difensore, causando un rigore trasformato dallo stesso centravanti romano. Vantaggio che dura poco, il Chieti pareggia su un'indecisione grave di Esposito sulla quale Benassi esce troppo presto, causando il pareggio. Qualcuno comincia a mugugnare e a rivedere vecchi spettri: sale in cattedra il solito pubblico leccese, sempre pronto alla critica e mai paziente.
La ripresa vede in campo però tutto un altra squadra, più continua e più concreta nella ricerca della porta, e l'ingresso di Falco, con conseguente cambio di modulo (da 4-3-3 a 4-2-3-1), provoca seri scompensi alla squadra avversaria: anche lui sinistro, si schiera sull'ala destra (Chiricò va a sinistra) non disdegnando l'accentramento. Da un suo cross nasce, dopo caterve di occasioni sprecate, il vantaggio di Giacomazzi, autore di una prestazione a tutto campo. La partita praticamente finisce qui, il gol di Jeda su assist di Diniz (ma non si stanca mai?!) serve solo per gli almanacchi.
Lerda può ritenersi soddisfatto, soprattutto dal secondo tempo. Si vede la sua mano nella continua ricerca del gioco, e c'è anche da dire che rispetto all'estate scorsa il materiale per attuare il calcio voluto dal mister sembra esserci: giovani di qualità come Falco, Chiricò (aggiungo giovani di proprietà) non possono che fare al suo caso. Da migliorare un po' l'aspetto difensivo, ma comunque c'è tempo per lavorarci su: ma non ci si ferma ormai, e sabato ci aspetta un test sicuramente più probante, contro il Torino di un altro ex, Giampiero Ventura.
Giampiero Centonze
Servizio sulla partita di ieri a cura di Raffaele Pappadà
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