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Ancora una sconfitta per i giallorossi, che ora si trovano al primo posto in classifica con il Carpi |
Il Lecce continua nella sua parabola discendente perdendo la quarta partita consecutiva in assoluto, e facendosi agganciare dallo stesso Carpi in vetta alla classifica. Una sconfitta per 1-0 frutto essenzialmente del nervosismo, che ha portato la squadra a concludere la partita in 9, e non di un effettivo dominio da parte della squadra di casa.
In una giornata uggiosa, Lerda (squalificato, in panchina c’è Lorieri) decide di mettere da parte il 4-3-3 e di tornare al caro 4-2-3-1. Giacomazzi è lasciato in panchina a favore di Zappacosta, Pià è il trequartista dietro a Jeda. È una partenza come era prevedibile spigliata da parte dei giocatori di casa: su un cross dalla destra c’è il colpo di testa del centrale Poli che termina di poco a lato. Il Lecce appare bloccato, però prende a poco a poco campo, con buone iniziative soprattutto degli esterni Chiricò e Falco. In particolare il primo si nota con un sinistro per la verità un po’ telefonato, e poi con un tiro al volo rimpallato in angolo su una bella azione corale.
Si accende anche Pià a metà della prima frazione: il brasiliano entra in area dribblando un difensore e viene agganciato da dietro da un avversario, il quale sembra prendere però prima il pallone. L’arbitro dà ragione alla squadra modenese e lascia correre, mentre spesso non si fa commuovere dai falli commessi, soprattutto giallorossi, dimostrando di avere il cartellino facile.
Zappacosta si conferma positivo, con tanti palloni recuperati, ma sul finire del primo tempo prende una brutta botta alla caviglia ed è costretto alla sostituzione con Giacomazzi, che in cinque minuti cambia la partita in negativo, facendosi buttare fuori per una doppia ammonizione francamente evitabile (prima un intervento da dietro, poi una manata in volto a Di Gaudio che comunque non fa niente per non cadere). Il primo tempo si conclude così, con qualche tentativo velleitario del Carpi e con un Lecce che sa di dover soffrire tanto nella ripresa.
La ripresa si apre con l’ingresso di Palumbo al posto di Chiricò. Il Lecce si risistema con un 4-4-1, con Pià che va a fare l’esterno. La nebbia comincia a scendere, e sembra offuscare ancora di più la mente di un arbitro che dimostra di avere poco polso. Cartellini gialli ovunque, spesso nei confronti solo dei leccesi, e per contrasti francamente normali. Il gioco si sviluppa in gran parte a centrocampo, con alcune scorribande del Carpi che però non impensieriscono più di tanto Benassi. Anzi è Pià, solo in area, a non agganciare un suggerimento interessante di Di Maio.
C’è tempo per le topiche della giornata da parte del direttore di gara (in entrambi le direzioni) che prima non espelle Bianco già ammonito dopo un intervento “omicida” su Palumbo, poi, forse per compensazione, nega ad Arma un possibile rigore su un’uscita avventata di Benassi, ammonendo il marocchino per simulazione. Quindi la ciliegina della torta è il rigore assegnato qualche minuto più tardi al Carpi: sugli sviluppi di un calcio d’angolo la trattenuta di Legittimo c’è tutta, però ce ne sono altre reciproche in precedenza, e in queste circostanze si tenderebbe a favorire i difensori generalmente. Arma insacca senza problemi.
Il Lecce non ne ha più. Sfinito a livello fisico, e a pezzi a livello mentale, non serve a nulla l’ingresso di Vinicius al posto di Falco, con il brasiliano che va a fare la boa in avanti. La partita finisce con l’ulteriore espulsione di Pià per proteste e con alcune occasioni clamorose per i modenesi non sfruttate.
Un’involuzione e un nervosismo inspiegabili per i giallorossi. È giunta l’ora per i dirigenti di capire chi può dare effettivamente una mano alla risalita, e di ragionare sulla posizione di Lerda qualora non si fosse ancora fatto. Il ritorno al 4-2-3-1 è stato complessivamente positivo, ma il nervosismo della squadra è evidente e non può essere solo frutto di una trance agonistica.
Giampiero Centonze
Le pagelle dei giallorossi
Benassi 6: Solo normale amministrazione per il numero 1 giallorosso oggi, nulla può sul calcio di rigore.
Vanin 6: Buona la sua prova in fase difensiva, nella prima frazione prova a proporsi un paio di volte in attacco, nella seconda, complice l'inferiorità numerica, si limita a difendere e gli riesce quasi sempre bene.
Di Maio 5: Ancora una prova sottotono del centrale giallorosso, sbaglia più di qualche intervento e a volte appare scomposto nell'anticipare gli avversari, guadagnandosi anche un'ammonizione.
Esposito 5,5: Lento e impacciato nei primi minuti, si riprende leggermente nel corso della partita, ma sono più le occasioni in cui spazza il pallone senza guardare che quelle in cui prova a servire i compagni.
Legittimo 6: Prova positiva dell'esterno sinistro, molto buona la fase difensiva. In attacco non si vede mai, anche perchè dalle sue parti c'è un super Falco. Ingenuo nell'azione del rigore, trattiene un avversario per la maglia e induce l'arbitro a fischiare il penalty.
Zappacosta 6,5: Prova tutto cuore fino a quando la sua caviglia destra non decide di "lasciarlo a piedi". Tanto pressing a tutto campo, anche se condito da poca precisione nelle aperture per i compagni. Esce al 38esimo ->
<- Giacomazzi 4: Entra al posto di Zappacosta e quello che va a combinare da li a pochi minuti non aiuta affatto la squadra. Il primo intervento gli costa il l'ammonizione. Il secondo, ingenuo, dopo pochi minuti, gli costa il secondo giallo, ingeneroso sicuramente. Pessimo l'impatto del capitano sulla partita, anche se l'arbitro ci mette del suo.
Memushaj 6: Parte bene pressando molto gli avversari. Dopo i primi minuti prende per mano la squadra, come al solito, impostando il gioco a centrocampo. Si abbassa molto per aiutare i compagni in fase difensiva.
Falco 6,5: Il migliore, in assoluto, del Lecce. Si muove tantissimo ed è l'incubo dei difensori di casa. Un paio di numeri di alta scuola prospettano un grande futuro all'attaccante giallorosso. Esce al 79esimo ->
<- Vinicius s.v: è la mossa della disperazione del Lecce, viene buttato in attacco per cercare di sfruttare la sua altezza, ma si vede chiaramente che non è un giocatore d'attacco.
Chiricò 6: Suo il primo tiro giallorosso all'ottavo dopo una buona azione personale. Prova a creare scompiglio nella retroguardia del Carpi, ma ci riesce pochissime volte senza produrre comunque, azioni particolamente pericolose. Fuori al 1° st ->
<- Palumbo 6: Ottimo il suo impatto sul match, si muove tantissimo e aggredisce molto bene gli avversari. Probabilmente Lorieri/Lerda si è pentito di non aver fatto entrare lui al posto di Zappacosta.
Pià 6: I lanci dalla difesa di Di Maio sono quasi sempre destinati a lui, che li gestisce il più delle volte bene. Da profondità alla squadra durante il secondo tempo. Saltano i nervi anche a lui nel finale e si becca il cartellino rosso diretto.
Jeda 5,5: Ancora fuori forma l'attaccante giallorosso, anche se la sua prestazione è comunque migliore delle ultime apparizioni. Si abbassa tantissimo anche per cercare di liberarsi dalla morsa dei centrali casalinghi. Purtroppo però non incide più di tanto nel gioco del Lecce e finisce con il perdersi, a causa anche di un po di stanchezza.
Lerda/Lorieri 5,5: Costretti a schierare un attacco con gli uomini contati, poco possono nel corso della partita con i cambi di uomini e di tattica. Sicuramente avrebbero dovuto osare, lasciando il capitano in panchina, dato il suo nervosismo, e facendo entrare Palumbo. Per il resto, poco da imputare al mister e al suo vice.
Arbitro 4: Il sig. Maresca da Napoli porta davvero male ai giallorossi. Dopo il 4 a 0 subito a Salò, il Lecce incontra nuovamente il direttore di gara e inciampa ancora nella sconfitta. Questa volta però, gli errori dell'arbitro sono tanti ed alcuni evidentissimi. La maggior parte ai danni dei giallorossi, ma qualcuno anche nei confronti del Carpi. Molto severo nei confronti degli ospiti, assolutamente poco nei confronti dei padroni di casa. Da rivedere assolutamente il suo operato.
Tifosi giallorossi 8: Ancora una volta i tifosi dimostrano l'attaccamento ai colori giallorossi, malgrado il periodo nero della squadra. I sostenitori del Carpi hanno dovuto soccombere in termini di incitamento, sopraffatti dai cori che dal primo all'ultimo minuto hanno spronato il Lecce. Emblematico il coro "cacciate le p...".
Staff Mondo Lecce
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