Stadio Via del Mare - Photo by: uslecce.it |
Un'estate di attesa per noi
tifosi giallorossi, diversa da quelle passate. La nuova tranche dell'inchiesta
sul calcio-scommesse ha portato società e tifoseria in un totale stato di
incertezza, dovuto ai differenti scenari che verrebero ad aprirsi in caso fosse
stabilita la responsabilità oggettiva o soggettiva della stessa U.S. Lecce. Il
rischio più grosso, come è noto, è quello di rtrovarsi a dover disputare il
campionato di Lega Pro. Sarebbe sicuramente un duro colpo per il Lecce, dopo
che la salvezza in serie A è sfuggita per un pelo alla fine della passata
stagione. Ma la speranza di giocare in serie B, con punti di penalizzazione,
c'è e non deve scomparire fino a quando non ci sarà il "verdetto".
Ma nel corso di questa lunga
estate calda salentina un altro evento ha scosso i cuori giallorossi: l'avvento
della nuova proprietà, la famiglia Tesoro, che di fatto ha chiuso diciotto anni
di gestione della famiglia Semeraro. Anni di amore e odio, si sa, che
probabilmente potevano chiudersi in maniera diversa. Ma sono stati comunque
anni vissuti (quasi tutti) ad alti livelli, avendo avuto l'occasione di
togliersi anche delle belle soddisfazioni. Ciò non toglie, tuttavia, che ci
siano stati anche tanti problemi e delle colpe in riferimento a determinate
situazioni che andavano gestite in maniera differente. Di questo però si è già
discusso ampiamente in questo periodo e negli ultimi anni. Adesso si apre una
nuova era per il Lecce.
Al momento le uniche certezze
provengono dal settore societario, con l'ingresso del nuovo patron Savino
Tesoro e del figlio Antonio, in qualità di responsabile dell'area tecnica. Gli
imprenditori originari di Spinazzola hanno dimostrato una gran voglia di fare
bene, a prescindere dalla categoria in cui la squadrà giocherà. E, fatto ancor
più degno di nota, hanno cercato sin dall'inizio di ricucire il rapporto tra
società e tifoseria, un rapporto ormai logoro negli ultimi anni di gestione
Semeraro. La "mossa Chevanton" ha suscitato sicuramente grande
entusiasmo nella tifoseria, a maggior ragione se si pensa allo straordinario
attaccamento che l'uruguaiano ha sempre dimostrato nei confronti dei nostri
colori e della nostra terra.
E adesso? Dopo il ritorno di
Cheva? È difficile rispondere, dato che l'incertezza regna sovrana. L'addio di
"Re David" Di Michele ha creato qualche malumore, come è ovvio nel
caso di un grande campione come lui. Ma gli auguriamo ugualmente le migliori
fortune in quel di Verona, sponda Chievo: lui nella storia del Lecce ci rimarrà
eccome! Di certo sarà difficile sostituire gente come lui, come Muriel,
Cuadrado, Bertolacci, Tomovic, ma un segnale positivo c'è già, ed è
rappresentato dalla particolare attenzione prestata dalla nuova proprietà nei
confronti dei giovani gioelli sfornati dal vivaio giallorosso: la conferma di
ragazzi come Falco, Falcone, Chiricò, unita al rinnovo contrattuale di Petrachi
fa ben sperare per il futuro. Questi ragazzi, a differenza di tanti altri
giocatori che hanno indossato i nostri colori, hanno entusiasmo, stimoli a far
bene e tanta voglia di dimostrare il proprio valore. E Lecce è la piazza ideale
in cui poter crescere. Senza dimenticare poi un altro leccese d.o.c. come
Franco Lepore, attualmente svincolato, che probabilmente tornerebbe a Lecce
anche a piedi!
I buoni auspici ci sono. Non ci
resta che aspettare l'ardua sentenza
del Procuratore Federale Palazzi e sperare nella serie B. Permettetemi di
dirlo: è già tanto che il calcio a Lecce non sia morto!
Marco Longo
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