giovedì 26 luglio 2012 MondoLecce

Arrivano i deferimenti, il Lecce trema


Photo by: uslecce.it

Il giorno che molti tifosi e addetti ai lavori aspettavano è finalmente arrivato: sono stati infatti resi noti alla Figc, alla stampa e all’opinione pubblica nazionale i deferimenti per lo scandalo scommesse che sta attanagliando il nostro calcio. Questi rinvii a giudizio, elaborati dal Procuratore Federale Stefano Palazzi, sono riferiti sostanzialmente alle inchieste portate avanti dalla procura di Cremona e da quella di Bari. 

I club deferiti sono 13, e 44 sono i tesserati, tra cui spiccano nomi illustri, come quello del tecnico della Juventus Antonio Conte e dei giocatori bianconeri Pepe e Bonucci. Quest’ultimo sembra essere quello più a rischio tra i 3 dovendo rispondere di un illecito sportivo relativo alla partita di 3 anni fa Udinese-Bari, terminata col risultato di 3-3, mentre per gli altri 2 si tratterebbe “solo” del reato di omessa denuncia.



Tra le società deferite solo due lo sono per una responsabilità diretta: il Grosseto e purtroppo il nostro Lecce. Un deferimento che era sostanzialmente nell’aria, visto che dopo l’interrogatorio di Pierandrea Semeraro in procura il giorno 19 erano filtrate voci di una difesa “poco convincente” agli occhi di Palazzi presentata dagli avvocati del giovane ex presidente giallorosso. Tra le carte elaborate dal procuratore federale si legge chiaramente che, in relazione al "maledetto" derby Bari-Lecce, Semeraro, in concorso con altri tesserati quali Masiello, Vives e alcuni non tesserati, avrebbe compiuto azioni atte ad “alterare lo svolgimento ed il risultato della gara suddetta, prendendo contatti ed accordi diretti e corrispondendo un ingente somma di denaro a Masiello e ad altri soggetti non tesserati  per l’alterazione della gara in questione al fine di ottenere un vantaggio in classifica”. Per Vives si parla di un ruolo di intermediario nella vicenda, e di una responsabilità oggettiva, mentre per Masiello,  solo di una responsabilità presunta, una differenza che sembra sinceramente poco chiara.

L’Us Lecce in questa battaglia quindi risponde di una responsabilità diretta nella persona del proprio ex presidente per le ragioni sopra riportate, di una responsabilità oggettiva nella persona di Giuseppe Vives e di una responsabilità presunta “ per l’illecito commesso a proprio vantaggio da Masiello in concorso con altri soggetti non tesserati in occasione della gara Bari-Lecce del 15/05/2011”. Se venisse acclarato tutto questo, oltre alla retrocessione di ufficio in Lega Pro ci potrebbero essere dei punti di penalizzazione.

Immediata la replica del Presidente Savino Tesoro, “l’U.S. Lecce ritiene assolutamente ingiustificati gli addebiti contestati alla stessa società e tiene a precisare che tutelerà i propri diritti in tutte le sedi  opportune” precisa sul sito ufficiale della società giallorossa, e aggiunge “a prescindere da tutto, comunque, l’U.S. Lecce  è fermamente convinta che nel prossimo anno disputerà il campionato che le compete e cioè quello di Serie B.”

Una nuova battaglia attende la nostra società, che mai avremmo pensato impelagarsi in questo tipo di problemi. La sommarietà e la celerità della giustizia sportiva non giocano a nostro vantaggio, ma in un eccesso di speranza possiamo confidare nella bravura già dimostrata in passato dagli avvocati che si stanno occupando della difesa della società stessa.

Giampiero Centonze

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