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Photo by: uslecce.it |
Il
giorno che molti tifosi e addetti ai lavori aspettavano è finalmente arrivato:
sono stati infatti resi noti alla Figc, alla stampa e all’opinione pubblica
nazionale i deferimenti per lo scandalo scommesse che sta attanagliando il
nostro calcio. Questi rinvii a giudizio, elaborati dal Procuratore Federale
Stefano Palazzi, sono riferiti sostanzialmente alle inchieste portate avanti
dalla procura di Cremona e da quella di Bari.
I club deferiti sono 13, e 44
sono i tesserati, tra cui spiccano nomi illustri, come quello del tecnico della
Juventus Antonio Conte e dei giocatori bianconeri Pepe e Bonucci. Quest’ultimo
sembra essere quello più a rischio tra i 3 dovendo rispondere di un illecito
sportivo relativo alla partita di 3 anni fa Udinese-Bari, terminata col
risultato di 3-3, mentre per gli altri 2 si tratterebbe “solo” del reato di
omessa denuncia.
Tra
le società deferite solo due lo sono per una responsabilità diretta: il
Grosseto e purtroppo il nostro Lecce. Un deferimento che era sostanzialmente
nell’aria, visto che dopo l’interrogatorio di Pierandrea Semeraro in procura il
giorno 19 erano filtrate voci di una difesa “poco convincente” agli occhi di
Palazzi presentata dagli avvocati del giovane ex presidente giallorosso. Tra le
carte elaborate dal procuratore federale si legge chiaramente che, in relazione
al "maledetto" derby Bari-Lecce, Semeraro, in concorso con altri
tesserati quali Masiello, Vives e alcuni non tesserati, avrebbe compiuto azioni
atte ad “alterare lo svolgimento ed il risultato della gara
suddetta, prendendo contatti ed accordi diretti e corrispondendo un ingente
somma di denaro a Masiello e ad altri soggetti non tesserati per l’alterazione della gara in questione al
fine di ottenere un vantaggio in classifica”. Per Vives si parla di un ruolo di
intermediario nella vicenda, e di una responsabilità oggettiva, mentre per
Masiello, solo di una responsabilità
presunta, una differenza che sembra sinceramente poco chiara.
L’Us Lecce in questa battaglia
quindi risponde di una responsabilità diretta nella persona del proprio ex
presidente per le ragioni sopra riportate, di una responsabilità oggettiva
nella persona di Giuseppe Vives e di una responsabilità presunta “ per
l’illecito commesso a proprio vantaggio da Masiello in concorso con altri
soggetti non tesserati in occasione della gara Bari-Lecce del 15/05/2011”. Se
venisse acclarato tutto questo, oltre alla retrocessione di ufficio in Lega Pro
ci potrebbero essere dei punti di penalizzazione.
Immediata la replica del
Presidente Savino Tesoro, “l’U.S. Lecce ritiene
assolutamente ingiustificati gli addebiti contestati alla stessa società e
tiene a precisare che tutelerà i propri diritti in tutte le sedi opportune” precisa sul sito ufficiale della
società giallorossa, e aggiunge “a prescindere da tutto,
comunque, l’U.S. Lecce è fermamente
convinta che nel prossimo anno disputerà il campionato che le compete e cioè
quello di Serie B.”
Una nuova battaglia attende la
nostra società, che mai avremmo pensato impelagarsi in questo tipo di problemi.
La sommarietà e la celerità della giustizia sportiva non giocano a nostro vantaggio,
ma in un eccesso di speranza possiamo confidare nella bravura già dimostrata in
passato dagli avvocati che si stanno occupando della difesa della società
stessa.
Giampiero Centonze
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