Con una
prestazione ordinata e con quel pizzico di fortuna che con il Barletta era
mancata il Lecce espugna il “Marcello Torre” di Pagani, conquistando la prima
vittoria in campionato e sorpassando proprio i campani in classifica.
Alcune
sorprese nell’undici iniziale rispetto alla formazione preannunciata: Vinetot e
Sacilotto vincono il ballottaggio con Sales e Papini. Il Lecce parte subito
forte e impegna il portiere di casa Volturo con una punizione di Amodio,
respinta in uscita. Al quinto minuto occasionissima per i giallorossi, oggi in
maglia bianca: su rimessa laterale, sponda di Beretta per Lopez che calcia a
colpo sicuro. Sembrerebbe gol, ma l’urlo dei pochi tifosi giallorossi viene
strozzato in gola da Perrotta che salva sulla linea. Dopo un minuto, Bellazzini
calcia male un angolo, infortunandosi, ed è costretto ad uscire per Doumbia.
Poche emozioni in un primo tempo in cui gli ospiti, protagonisti per il resto
di un buon fraseggio, puntualmente vanificato da qualche errore, e nulla più,
sfiorano il gol un’altra volta in un’azione confusa con Sacilotto, mentre i
padroni di casa si limitano ad un semplice contenimento, condizionati anche
dall’assenza dell’ultimo minuto di un elemento importantissimo come William.
Perucchini non deve affatto sporcarsi le mani, e assiste da spettatore ai primi
quarantacinque minuti.
La ripresa si
apre con una Paganese un po’ più convinta: niente di trascendentale, sia
chiaro, ma sono più uomini ad attaccare la trequarti avversaria e su qualche
errore del centrocampo giallorosso Novotny potrebbe presentarsi da solo davanti
a Perucchini, il quale però è sempre pronto in uscita. E il Lecce? I
giallorossi sembrano tirare un po’ il fiato, c’è solo un sinistro di Beretta a
lato. Il neo entrato Papini, che sostituisce Salvi, cerca di proporsi, ma senza
successo. Quando la partita sembra avviata verso uno scialbo 0-0, si abbatte un
vero e proprio ciclone Doumbia sui padroni di casa: sulla stessa azione prima
colpisce una clamorosa traversa, poi con una conclusione chirurgica insacca
alla destra di Volturo (80’). È il suo primo gol con la maglia giallorossa, e
il gol che decide la partita. Non ne ha più la Paganese, e anche grazie a una
grande difesa ospite, che non si vergogna a lanciare qualche pallone di troppo
in avanti, il risultato è messo in saccoccia.
Le pagelle
Perucchini 6
Spettatore non pagante, dà comunque tranquillità e sicurezza nelle uscite.
Unico rischio un pallone che forse tocca con le mani fuori area nel primo tempo.
Vinetot 6.5 Positivissima sorpresa di
giornata, è sicuro negli interventi e tiene bene la posizione. Qualche
imprecisione di troppo nei lanci.
Martinez 7 Un vero e proprio muro difensivo. Stupisce
sempre per la tranquillità con la quale gioca. Calciatore ritrovato
Diniz 7 Le palle alte sono tutte
sue: è davvero insuperabile. Nel primo tempo si propone anche in avanti, si
limita nella ripresa.
D’Ambrosio 6 Al rientro dopo due
giornate, gioca pochi palloni nel primo tempo. Si segnala per uno spunto
interessante, vanificato da un cross errato. Molto bloccato, un po’ in ombra nella ripresa.
Sacilotto 5.5 Sua una delle
occasioni del primo tempo, è però un po’ falloso e perde un pallone che poteva
costare caro. (Zigoni s.v. Partecipa alla battaglia finale,
lottando su tutti i palloni)
Amodio 6.5 Continua in un lento processo di crescita
fisica e psicologica. Metronomo del centrocampo.
Salvi 6.5 Si distingue per il
buon tandem con Lopez. Ma non si limita al centro-sinistra: lo trovi
dappertutto. (dal 61’ Papini 5.5 All’esordio con il Lecce, reclama appena
entrato un rigore. Sbaglia qualche giocata)
Lopez 6.5 Il migliore nel primo
tempo. Perrotta gli strozza la gioia del primo gol in giallorosso. Nella
ripresa spinge di meno e tiene la posizione
Bellazzini s.v. Sfortunato,
costretto ad uscire dopo 6 minuti per un infortunio muscolare (dal 6’ Doumbia 7
Fino al gol un po’ apatico e condizionato dal terreno di gioco non in ottime
condizioni. Poi il suo lampo è decisivo)
Beretta 6 Una buona sponda per
Lopez nel primo tempo, fa un lavoro sporco e di sportellate in tutta la
partita. In area è però poco presente
Lerda 6.5 La squadra con lui è
molto ordinata: è anche vero che la condizione dei nuovi arrivati man mano va
crescendo e uniformandosi. Un passo indietro forse sul piano della manovra, ma
non si può essere sempre brillanti.
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