Il Lecce non
riesce a dare una svolta al suo campionato, pareggiando 1-1 contro il Gubbio e
restando nei bassifondi della classifica.
Lerda mette in
campo la formazione annunciata, col 3-5-2 e Doumbia a fianco di Beretta. Parte meglio il Gubbio, che sfrutta tanto la
velocità degli esterni, colpendo anche una traversa su un cross sbagliato. Un
salvataggio di Amodio provvidenziale su uno spunto di Di Francesco sveglia un po’
i giallorossi, che però si dimostrano troppo compassati e faticano a creare
azioni pericolose. Il tandem Doumbia-Beretta non riesce a dialogare più di
tanto, perché spesso il francese si incarta su sé stesso e Beretta è in
giornata no: ci vuole un episodio a favore per sbloccare la gara. Episodio che
arriva al 23’, quando sugli sviluppi di una rimessa laterale Lopez è trattenuto
in area: è calcio di rigore, che Lopez prima sbaglia, poi ribadisce in rete,
siglando il primo gol in giallorosso. Il Lecce manca il 2-0 con D’Ambrosio
(molto nervoso oggi), che al posto di tentare il tiro su imbeccata di Doumbia
cerca il cross per Beretta in fuorigioco, e con Sacilotto, che cerca il gol
della domenica con un pallonetto da 40 metri andandoci ad un passo. Ci si avvia
verso la fine del primo tempo, ma puntualmente succede l’imponderabile: in un’azione
concitatissima in area giallorossa, Salvi la tocca con la mano, provocando un
rigore che Ferrari trasforma (40’). L’episodio galvanizza un po’ gli eugubini,
che sfiorano il vantaggio (provvidenziale una diagonale di D’Ambrosio) prima
della chiusura.
Il secondo
tempo vede subito l’ingresso di Papini per Sacilotto. Il Lecce tiene in mano le
redini del gioco fin da subito, pur in maniera abbastanza confusionaria e poco
lucida, rendendosi pericoloso su alcune azioni d’angolo e su un paio di
punizioni di Lopez mal sfruttate. L’ingresso di Zigoni per un Doumbia opaco
vale a poco, mentre quello di Bogliacino per Salvi dà un po’ di incisività alla
manovra: un suo cross in mezzo col contagiri viene sprecato da Papini in
maniera imperdonabile. Gli ospiti si segnalano solo per qualche azione di
contropiede, nate sempre da errori in fase di disimpegno giallorosso, restando
per quasi tutta la seconda frazione, così come per ¾ di partita, in 10 dietro
la linea della palla. A nulla vale l’assalto finale dei padroni di casa: per
risalire la china ci vuole ben altro Lecce.
Le pagelle
Perucchini 6
Impegnato su qualche uscita o poco più, grandi parate non ne deve fare.
Vinetot 5.5
Inizia maluccio, con la palla che scotta tra i piedi, soffrendo un po’. Nella
ripresa è poco impegnato.
Martinez 6 Al centro della
difesa, fa valere il suo senso della posizione ed esegue alcuni buoni recuperi.
Diniz 5.5 Si complica alcune
volte la vita con alcune giocate in cui ci va bene. Un passo indietro rispetto
a Pagani.
D’Ambrosio 5 Inspiegabilmente
nervoso, rischia il secondo giallo in più di un’occasione. Raramente azzecca un
cross
Sacilotto 5.5 Una grande giocata
nel primo tempo poteva regalargli la copertina di giornata. Ma davvero pochi
palloni passano dai suoi piedi. (dal 46’ Papini 5 Un’occasione che poteva
essere sfruttata meglio per lui nella ripresa. Unica scusante una condizione
ancora approssimativa)
Amodio 6.5 Una calamita per tutti i palloni che
transitano dalla metà campo. Ha acquisito anche una forma accettabile. Si rende
protagonista di un grande recupero nel primo tempo.
Salvi 5 Provoca ingenuamente il
rigore, macchiando comunque una prova senza infamia e senza lode. (dal 70’
Bogliacino 6 Probabilmente, anzi certamente, il centrocampo compassato
giallorosso ha bisogno dei suoi piedi e della sua velocità di pensiero. Il
primo cross decente quasi quasi lo fa lui all’80’ circa.)
Lopez 6 Sbaglia il rigore, ma
sulla ribattuta è lesto a ribadire in gol. Non incide tantissimo per il resto.
Doumbia 5 Pochi spunti per l’eroe
di Pagani oggi, ben marcato (dal 57’ Zigoni 5 Qualche sponda ma è veramente
molto lento: sulle palle vaganti arriva sempre secondo)
Beretta 4.5 Abulico per tutta la
partita: nemmeno l’ingresso di Zigoni, che lo fa diventare seconda punta, lo
scuote
Lerda 5.5 Il suo 3-5-2 è poco produttivo.
Ma a sua parziale discolpa a questa squadra per diverse ragioni mancano tutti
gli uomini di fantasia, o sono a mezzo servizio. Gente come Miccoli, Bellazzini
infortunati e i migliori Melara, Bogliacino, Ferreira Pinto non si regalano a
nessuno.
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