Francesco Moriero è il nuovo allenatore del Lecce - photo by:uslecce.it |
Era nell’aria, ma finalmente domenica mattina è giunta l’ufficialità: Francesco Moriero è il nuovo allenatore del Lecce. La panchina giallorossa finisce nelle mani di un salentino doc che, sia a parole che con i fatti, ha sempre amato i colori della sua terra, e che sicuramente impiegherà il doppio delle forze rispetto ad un allenatore normale per riportare il Lecce in serie B, dopo il fallimento dell’anno appena conclusosi.
Ma chi è Francesco Moriero? Cresciuto nel settore giovanile del Lecce degli anni ’80, da cui usciranno i vari Conte, Levanto, Garzya tra gli altri, esordisce con la maglia leccese nel 1987, in un derby contro il Bari. Sono gli anni successivi a consacrarlo però: sotto la guida di Carletto Mazzone si rende protagonista di anni meravigliosi, con il Lecce che conquistava due salvezze di fila in serie A. Le sue sgroppate sulla destra ammattivano chiunque gli si trovasse di fronte, tra cui un certo Cabrini, che in un Lecce-Juventus 2-0 gli rifilò un bel ceffone (tanto si sentiva umiliato da quel ragazzino sfrontato e senza paura). Rimase a Lecce anche dopo la retrocessione del 1991, ma il successivo in B fu l’ultima stagione con la squadra della sua città. Passò al Cagliari, una squadra in quel periodo abbastanza forte, contando tra le sue fila gente del calibro di Francescoli, Matteoli, e dove disputò anche la Coppa Uefa. Dopo il Cagliari continuò la parabola ascendente di Checco, con i periodi alla Roma (sempre sotto l’egida di Carletto Mazzone) e all’Inter di Ronaldo, dove vinse la Coppa Uefa del ’98 e si meritò anche la convocazione per i Mondiali di Francia, dove fu assoluto protagonista. Nel 2000 passò al Napoli, con cui concluse la carriera nel 2002.
Appese le scarpette al chiodo, ha deciso di cominciare la carriera da allenatore, con esperienze in Africa, Svizzera e nella serie B/Lega Pro. Esperienze, al dire il vero, per la maggior parte conclusesi con esoneri, ma è da ricordare anche la stupenda promozione in B del 2009 con il Crotone, squadra non partita con i favori del pronostico. Ama giocare col 4-2-3-1, modulo che utilizzava Lerda e che sicuramente vedrà al centro della manovra Mariano Bogliacino.
Il suo vice probabilmente sarà Sandro Morello, l’anno scorso mister dei Giovanissimi Nazionali giallorossi, anche lui frutto della “cantera” salentina (anche se la sua carriera da calciatore non ha avuto la stessa fortuna). Il suo nome è legato al gol a Bologna del 1993 che regalò la promozione in serie A ai giallorossi.
E allora in bocca al lupo al mister e a tutto il suo staff! Vi aspetta un compito arduo, ma sicuramente i veri tifosi giallorossi non vi lasceranno mai soli!
Appese le scarpette al chiodo, ha deciso di cominciare la carriera da allenatore, con esperienze in Africa, Svizzera e nella serie B/Lega Pro. Esperienze, al dire il vero, per la maggior parte conclusesi con esoneri, ma è da ricordare anche la stupenda promozione in B del 2009 con il Crotone, squadra non partita con i favori del pronostico. Ama giocare col 4-2-3-1, modulo che utilizzava Lerda e che sicuramente vedrà al centro della manovra Mariano Bogliacino.
Il suo vice probabilmente sarà Sandro Morello, l’anno scorso mister dei Giovanissimi Nazionali giallorossi, anche lui frutto della “cantera” salentina (anche se la sua carriera da calciatore non ha avuto la stessa fortuna). Il suo nome è legato al gol a Bologna del 1993 che regalò la promozione in serie A ai giallorossi.
E allora in bocca al lupo al mister e a tutto il suo staff! Vi aspetta un compito arduo, ma sicuramente i veri tifosi giallorossi non vi lasceranno mai soli!
Giampiero Centonze
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